Un’operazione voluta dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto per rendere più omogenea e unitaria la comunicazione della TV pubblica.
La Rai cambia volto grafico da domani, lunedì 12 settembre. Addio alle nuvolette di Raiuno, alle immagini sovrapposte di Raidue, al verde di Raitre che incredibilmente coincideva proprio con quello scelto per il simbolo della regione Lombardia nel 1975 dal gruppo Bruno Munari-Bob Noorda-Roberto Sambonet- Pino Tovaglia, e quindi nell’immaginario collettivo poteva apparire troppo ‘nordista’. Mutano la grafica, i loghi (cioè i simboli delle reti), i bumpers (ovvero i brevi filmati che precedono gli spot pubblicitari dei programmi), i cartelli di servizio (per esempio gli annunci per i film per minori accompagnati, o il meteo). La novità apparirà quanto prima anche nei cartelloni pubblicitari stradali.
Il punto di riferimento sarà il simbolo-base della Rai che già esiste: il quadrato blu. La nuova veste, curata dalla direzione creativa di Massimo Maritan, (il progetto è stato indirizzato e seguito dal vicedirettore Roberto Bagatti che ha alle spalle una lunga esperienza internazionale) viene definita dagli ideatori «modernista e minimalista», cioè «pulita» e destinata a durare nel tempo, pensata per «assicurare identità, coerenza e continuità» all’immagine aziendale all’insegna dell’ordine visivo. Si voleva ottenere una «soluzione comunque contemporanea ma non di tendenza, quindi troppo effimera». Non cambia il carattere Futura, un grande classico della comunicazione aziendale internazionale dagli anni Trenta del Novecento: lo usa anche Ferrovie dello Stato.
Alla direzione creativa ammettono che, nel complesso dell’operazione, ci sono citazioni anche volute di grandi della grafica come Massimo Vignelli (sua la pianta della Metropolitana di New York), Bruno Munari, Josef Albers. Per ora i cambiamenti riguarderanno Rai1 (un quadrato tradizionale e «rassicurante», con un blu più caldo del precedente, con l’introduzione di una punta di rosso), Rai2 (color carminio, che diventa nei diversi usi un rombo «dinamico»), Rai3 (un verde più chiaro, che poi si trasforma un quadrato intersecato), Rai4 (col nuovo colore viola che sostituisce il magenta ritenuto troppo «femminile», pronto per una veloce frammentazione del simbolo quadrato, per sottolineare una rete dinamica). Seguiranno presto le altre reti. Da gennaio si partirà anche con la grafica in 3D. Un’altra caratteristica della revisione grafica sarà l’inclusione di tutti i prodotti. Anche i format esterni si ritroveranno circondati dal linguaggio visivo aziendale e quindi appariranno più come ‘elementi Rai’ rispetto al passato.
Con la riforma grafica la Rai tanta di mostrarsi unica e compatta. Poi toccherà soprattutto ai contenuti: e sarà la vera scommessa della gestione Maggioni- Campo dall’Orto, attraversata l’estate scorsa da forti polemiche nelle ore delle nomine ai vertici dei telegiornali e, in passato, sull’assunzione di molte professionalità esterne. Si attende soprattutto di vedere come sarà la «nuova Rai» (se davvero lo sarà) nei 42 nuovi programmi che proprio Dall’Orto ha indicato come innovativa proposta editoriale «nel solco di quel racconto universale, plurale e improntato all’eccellenza che caratterizza la Rai» in una email inviata giorni fa a tutti i dipendenti di viale Mazzini.
Fonte: |Corriere della Sera|