Gli abbonati RAI che hanno problemi di segnale con le trasmissioni in digitale terrestre dovranno ricevere gratuitamente il kit Tivùsatche comprende smart card, decoder e parabola. Anche l’installazione, secondo l’emendamento votato ieri dalla Vigilanza Rai,non dovrà essere a carico dell’utente. Insomma, una rivoluzione che entra nel vivo del contratto di concessione da 10 anni di durata che il Ministero per lo Sviluppo Economico sta mettendo a punto.
L’emendamento della Vigilanza Rai è considerato come un parere non vincolante, ma ha sicuramente il suo peso negli esiti della trattativa. Per altro vi è un riferimento all’impegno di coprire con il segnale DTT il 100% della popolazione. La RAI dovrà presentare al MISE, “entro sei mesi dalla presente convenzione”, un piano dettagliato che quantifichi i costi necessari per raggiungere l’obiettivo.
Il relatore di maggioranza Vinicio Peluffo (Pd), che si è fatto promotore dell’impianto del progetto, ha accolto le linee guida del Governo sulla concessione che prevedono l’azzeramento di oneri a carico degli abbonati per la fruizione della TV pubblica. In effetti dal 2012 la smart card Tivùsat è disponibile ufficialmente solo con decoder abbinato – per un costo complessivo superiore ai 100 euro. Per acquistare la sola card si è creato un bizzarro mercato parallelo che fissa il listino fino a 56 euro.
Pare che in Rai si stia manifestando grande preoccupazione soprattutto per gli eventuali effetti collaterali sul bilancio aziendale. Oggi si contano circa 3 milioni di smart card attive Tivùsat, che corrispondono a 2 milioni 373 mila famiglie italiane. Non è chiaro quanti abbiano scelto questo sistema per problemi di ricezione, ma anche solo un 30% sarebbe un problema per i conti.
Dopodiché c’è un altro problema all’orizzonte: entro il 2022 alcune frequenze del digitale terrestre dovranno essere abbandonate dalle TV per essere impiegate in ambito mobile (5G). Probabilmente della trasmissione satellitare non si potrà fare a meno, a meno che non si decida di ridurre il numero dei canali.
Fonte: tomshw.it